Sentiero del brigante

8^ Tappa
Dalla FERDINANDEA a SERRA SAN BRUNO

ALTITUDINE: minima 792 m., massima 1414 m.
TEMPO DI PERCORRENZA: 4/5 ore
DIFFICOLTA': E
SEGNAVIA: rosso-bianco-rosso
APPOGGI: alberghi, ristoranti, alimentari a Serra San Bruno
INTERSEZIONE CON STRADE ASFALTATE: alla Ferdinandea e a Serra San Bruno.

Lasciata la Ferdinandea (m.1061) ci si immette nella strada sterrata che si inoltra nel bosco alle spalle della costruzione. Si supera il fiume Stilaro e si prosegue in leggera salita, in direzione Nord, avendo cura di evitare le stradine che si diramano sulla destra.

Dopo avere percorso circa due chilometri e superato alcuni ruscelli si lascia la strada sterrata (m.1142) per proseguire, verso sinistra, lungo un gradevole sentiero che prima dolcemente, poi decisamente, sale verso Monte Pietra del Caricatore(m.1414).

La parte sommitale della montagna, ricca di pietra granitica, è caratterizzata dall'incrocio di quattro importanti sentieri. Venivano un tempo utilizzati per trasportare a valle la pietra che, modellata da sapienti scalpellini, adorna, ancora oggi, la Ferdinandea e gran parte delle costruzioni di Serra San Bruno compresa la Certosa.

A poche decine di metri dall'incrocio, nascosto da alberi di faggio, il vecchio punto trigonometrico costituito da una piramide in pietra di circa otto metri d'altezza con al vertice un cilindro. Ritornando sui propri passi si piega a sinistra e si scende, dolcemente, in un silenzio irreale, lungo il sentiero di crinale caratterizzato, di tanto in tanto, dall'emergere di rocce granitiche. Si prosegue sempre in discesa, piegando a sinistra, lungo un altro sentiero di crinale che guarda Serra San Brunofino a quando, alla prima biforcazione, si piega a destra. Si supera dopo un centinaio di metri, un ruscello che corre a ridosso della località detta Le Mandrie (m.1050), caratterizzata dall'assenza di alberi, da due pannelli ripetitori e da una distesa di ginestre che, nel periodo primaverile, tingono la montagna di giallo.

Si segue a questo punto la strada sterrata e asfaltata nel tratto terminale che scende decisamente verso il torrente AncinaleSerra San Bruno (m.792).

IL SENTIERO
www.sentierodelbrigante.it

Sui crinali dell’Aspromonte ricalcando le vie dei briganti usate per sfuggire alla cattura

Nato tra gli anni ’80 e ’90 per opera del Gruppo Escursionisti d’Aspromonte (GEA), il Sentiero del Brigante è un percorso per viaggiatori di montagna, un itinerario che collega l’Aspromonte alle Serre e ad altre vette della dorsale appenninica.

Il nome del Cammino deriva dall’utilizzo che ne facevano i briganti nei secoli scorsi per sfuggire alle ricerche. Evitando percorsi più urbanizzati, sfruttavano la cosiddetta ‘Via Grande’, itinerario ad alta quota circa 1000 metri sul mare, che si sviluppava lungo la via naturale di crinale.
Ideato come itinerario di lunga percorrenza, per affrontare al meglio il percorso è necessario tenere conto delle ore di marcia, dell’articolazione e delle peculiarità del territorio, tenendo presente che, a ogni fine tappa c’è la possibilità di potersi rifornire, di consumare pasti caldi ma non sempre di trovare rifugio per la notte.

Il Sentiero può essere percorso a piccoli tratti. Oltre all’elemento escursionistico il Sentiero del Brigante unisce anche servizi e approfondimenti su storia e tradizioni locali.

 

Le tappe

Prima tappa: da Gambarie a Carmelia
Seconda tappa: da Carmelia a Zervò (ex Sanatorio)
Terza tappa: da Zervò a Trepitò
Quarta tappa: da Trepitò al Passo del Mercante (Canolo Nuova)
Quinta tappa: dal Passo del Mercante al Passo della Limina
Sesta tappa: dal Passo della Limina a Mongiana
Settima tappa: da Mongiana alla Ferdinandea
Ottava tappa: dalla Ferdinandea a Serra San Bruno
Nona tappa: dalla Ferdinandea a Bivongi e Stilo

 

Settima tappa: da Mongiana alla Ferdinandea

Altitudine: minima 922 m., massima 1390 m.
Tempo di percorrenza: 3/4 ore
Difficoltà: E
Segnavia: rosso-bianco-rosso
Appoggi: in caso di necessità maestranze dell'Azienda boschiva della Ferdinandea
Intersezioni con strade asfaltate:
                        1) strada Serra San Bruno-Stilo a circa 100 m dalla Casa Cantoniera di monte Pecoraio;
                        2) Ferdinandea.

Dalla piazza di Mongiana (m.922) si raggiungono le case alte del paese per intercettare il sentiero che, superato il fiume Allaro, si inerpica, tra boschi rigogliosi, fino al passo di Pietraspada (m.1390). Superato il passo (si incrocia in questo punto l'asfalto) si prosegue in discesa, lasciando sulla sinistra la cima di monte Pecoraro (m.1423), lungo un sentiero che scende, quasi rettilineo, tra piante di alto fusto, fino alla Ferdinandea (m.1061).
La Ferdinandea è una tenuta che si estende, per circa 3.600 ettari, nei territori dei Comuni di Stilo, Bivongi, Brognaturo, Mongiana e Serra San Bruno.
Interamente coperta di boschi di alto fusto (predomina l'abete e il faggio, ma significativa è la presenza del pino, del castagno, della quercia, del pioppo e di altre numerosissime essenze) si sviluppa, in altitudine, dagli 800 m. ai 1400 m. s.l.m. alternando dolci profili a profonde fenditure che accolgono le acque dei numerosi corsi d'acqua che nella tenuta hanno origine.
L'interesse naturalistico e paesaggistico del luogo va di pari passo con quello storico. Per iniziativa dei Borboni sorse, nelle Serre, un centro siderurgico con due opifici, a Mongiana e alla Ferdinandea, che lavoravano il minerale di ferro proveniente dal giacimento nord orientale del Monte Stella. Il complesso urbanistico della Ferdinandea, comprendente il villino di caccia, la ferriera, la caserma, le scuderie e le stalle, si fa ammirare, ancora oggi, per l'architettura e le opere di ingegneria. I fabbricati, alcuni dei quali in ottimo stato di conservazione, altri offesi dalle intemperie e dall'incuria dell'uomo, hanno ospitato nel periodo di maggior fulgore circa 300 addetti. Nell'ampio cortile del fabbricato principale si può ancora ammirare la fontana con vasca di forma ovale, il busto in granito locale di Ferdinando di Borbone e il monumento alla palla di cannone.

 

 

Ottava tappa: dalla Ferdinandea a Serra San Bruno

Altitudine: minima 792 m., massima 1414 m.
Tempo di percorrenza: 4/5 ore
Difficoltà: E
Segnavia: rosso-bianco-rosso
Appoggi: alberghi, ristoranti, alimentari a Serra San Bruno
Intersezione con strade asfaltate: alla Ferdinandea e a Serra San Bruno

Lasciata la Ferdinandea (m.1061) ci si immette nella strada sterrata che si inoltra nel bosco alle spalle della costruzione. Si supera il fiume Stilaro e si prosegue in leggera salita, in direzione Nord, avendo cura di evitare le stradine che si diramano sulla destra. Dopo avere percorso circa due chilometri e superato alcuni ruscelli si lascia la strada sterrata (m.1142) per proseguire, verso sinistra, lungo un gradevole sentiero che prima dolcemente, poi decisamente, sale verso Monte Pietra del Caricatore (m.1414).
La parte sommitale della montagna, ricca di pietra granitica, è caratterizzata dall'incrocio di quattro importanti sentieri. Venivano un tempo utilizzati per trasportare a valle la pietra che, modellata da sapienti scalpellini, adorna, ancora oggi, la Ferdinandea e gran parte delle costruzioni di Serra San Bruno compresa la Certosa. A poche decine di metri dall'incrocio, nascosto da alberi di faggio, il vecchio punto trigonometrico costituito da una piramide in pietra di circa otto metri d'altezza con al vertice un cilindro.
Ritornando sui propri passi si piega a sinistra e si scende, dolcemente, in un silenzio irreale, lungo il sentiero di crinale caratterizzato, di tanto in tanto, dall'emergere di rocce granitiche. Si prosegue sempre in discesa, piegando a sinistra, lungo un altro sentiero di crinale che guarda Serra San Bruno fino a quando, alla prima biforcazione, si piega a destra. Si supera dopo un centinaio di metri, un ruscello che corre a ridosso della località detta Le Mandrie (m.1050), caratterizzata dall'assenza di alberi, da due pannelli ripetitori e da una distesa di ginestre che, nel periodo primaverile, tingono la montagna di giallo. Si segue a questo punto la strada sterrata e asfaltata nel tratto terminale che scende decisamente verso il torrente Ancinale e Serra San Bruno (m.792).
La storia di Serra San Bruno, il più importante centro abitato delle Serre, va di pari passo con quella della Certosa fondata da Brunone di Colonia nel secolo XI. Il primo nucleo fu infatti costituito, attorno all'anno 1094, da famiglie di operai e guardaboschi che lavoravano nei vasti possedimenti concessi a Brunone da Ruggero il Normanno. Successivamente, grazie alla ricchezza di risorse naturali ma anche al richiamo che la Certosa rappresentava per artisti italiani e stranieri, Serra San Bruno si arricchì di scalpellini, fabbri e artigiani di valore. I palazzi del centro storico, le chiese, ma anche le costruzioni più sobrie sono la viva testimonianza del sapiente uso della pietra granitica, del ferro e del legno.
La creazione, ad opera dei Borboni, di un importante centro siderurgico, con opifici a Mongiana e alla Ferdinandea, contribuì a mantenere viva e ad alimentare l'economia del luogo nonostante il terremoto del 1783 che distrusse anche la Certosa. Risale a quel periodo la ricostruzione e il restauro delle pregevoli Chiese che conservano importanti opere provenienti dalla stessa Certosa. Con l'unità d'Italia si registra il crollo del sistema produttivo delle Serre e il declino di Serra San Bruno e della ricostruita Certosa i cui padri, nei secoli, avevano conquistato e mantenuto un grande prestigio.
Oggi la Certosa ospita pochi monaci che vivono in rigorosa clausura in una cornice paesaggistica che conserva ancora il fascino del tempo.

 

 

Per le informazioni sulle altre tappe visita il sito del Gruppo Escursionisti d'Aspromonte