Dopo il grande sisma del 1783 le quattro statue marmoree (scolpite in marmo bianco a tutto tondo ed alte m 1,50) raffiguranti San Bruno, Santo Stefano, San Giovanni Battista e la Madonna col Bambino furono trasportate nella Chiesa Matrice. Tali statue provengono dalla Chiesa Conventuale certosina dove erano collocate in quattro nicchie situate nella parte basamentale dei piloni della cupola, come ben dimostra una fotografia di fine secolo in cui si notano, prima dell’abbattimento delle strutture cinquecentesche, gli spazi vuoti che le ospitavano.
Nel 1611 un artista tedesco, David Müller, (a lungo attivo nella Certosa dove svolse anche l’attività di architetto) ricevette dal Priore fiammingo Ludovico Suspechs la commissione per due grandi statue marmoree raffiguranti San Bruno e la Madonna col Bambino. Le statue poggiano sui rispettivi scannelli (m 0,30x0,40) minutamente scolpiti a bassorilievo, firmati e datati: “David Müller Tudesco Sculp. 1611”, e raffiguranti il primo (su cui poggia la statua della Madonna col Bambino) il presepio ed il secondo (su cui poggia la statua di San Bruno) la Congiura di Capua, un episodio di dubbia attendibilità in cui il Santo certosino apparendo al Conte Ruggero dei normanni lo avrebbe salvato dal tradimento dei congiurati guidati dal greco Sergio.
Le altre due statue, Santo Stefano e San Giovanni Battista (l’attenzione dell’autore è rivolta a una eloquente mimica, come se volesse rimarcare la lungimiranza del personaggio attraverso lo sguardo), sono caratterizzate da una composizione più semplice rispetto a quelle del Müller ma, ugualmente preziose per freschezza di esecuzione e senso delle proporzioni, rivelano una derivazione di bottega siciliana, recentemente individuata da Mario Panarello, che le assegna alla cerchia di Andrea Calamech (scultore carrarese). Nei bassorilievi dello scannello (m 0,30x0,40) della statua di San Giovanni vi sono le scene della vita del Battista mentre in quelli della statua di Santo Stefano (m 0,30x0,40) è riprodotta la lapidazione del santo.