È probabilmente opera di un pittore provinciale della seconda metà del XVI secolo. Come l’Annunziata, anche la tela di San Bruno proviene dall’antica Certosa.
Il fondatore dei Certosini “è rappresentato con il volto barbato e leggermente inclinato a sinistra, il cappuccio tirato sul capo aureolato e circondato da sette stelle, mentre sorregge con la mano
destra un libro e una Croce e con la sinistra un bastone a forma di tau. La figura è inserita in un paesaggio naturalistico dove, alla destra della composizione, da alcune rocce scaturisce una fonte
di acqua sorgiva. Si scorgono, inoltre, poggiati a terra, la mitria e il pastorale, attributi iconografici consueti, riferibili alla rinuncia all’Arcivescovado Metropolitano di Reggio Calabria” (D. Pisani,
Assumpta est, Rubettino, Soveria Mannelli 2011, 77).
Il quadro reca un modello iconografico di San Bruno molto diffuso. Diversi dipinti simili a questo conservato nell’Assunta si diffusero attraverso le Certose, dando vita alla convinzione che riproducessero il vero ritratto del Santo, poiché derivanti da quello conservato nel luogo che ne
aveva visto la morte e la sepoltura.