Visitare Serra San Bruno vuol dire, senza dubbio, accogliere l’invito alla scoperta della natura. Basta guardarsi intorno per capire come il paesaggio naturalistico sia il punto di forza di questo territorio che, nel corso dei secoli, ha saputo preservare le decine di specie arboree e le centinaia di piante officinali dagli assalti dell’inquinamento selvaggio.
E, in effetti, non poteva essere diversamente in luogo dove l’uomo e l’ambiente hanno trovato un punto di sintesi e di vicendevole completamento.
Il territorio di serra spicca per il suo grado di armonicità: a circa 850 metri sul livello del mare, troviamo l’altopiano dove si trova l’estensione del centro abitato attraversato dai fiumi Ancinale e Garusi. Già a questa altezza spiccano gli abeti bianchi, che sono la specie dominante delle Serre, ed i Faggi che si mescolano ad altre specie arboree come i Castagni mentre non è inconsueto trovare anche i Larici ed i Pioppi.
Il sottobosco è ricco di un’infinita varietà di piante officinali che fanno da contorno alle diverse specie fungine presenti per parecchi mesi all’anno. Tra le ricercatissime prelibatezze del palato, ricordiamo i Porcini e gli Ovuli ma sempre più richiesti sono anche altre specie che vengono cucinate seguendo le più fantasiose ricette.
Fortunatamente, però, la recente applicazione di una legge regionale ha disciplinato la raccolta di questi frutti che si può effettuare solo dopo il conseguimento di una tessera ed il pagamento di una piccola tassa e deve essere fatta con un paniere in vimini onde permettere la caduta delle spore sul terreno.
Una passeggiata tra i boschi di Serra può certamente riservare l’incontro con numerosi animali selvatici che popolano queste aree. E’ facile imbattersi nel volo delle Poiane o dei Falchi ricordandosi, però, di dare uno sguardo a terra per non incrociare il passo con quello delle Vipere.
Dunque, addentrarsi nei boschi di Serra significa condividere un meraviglioso connubio con la natura e con il mondo che ci appartiene ma che dobbiamo proteggere.